Addio Spelacchien

Il mio personale Spelacchio è andato. Ma chiamarlo ‘Spelacchio’ non è corretto. Il mio era un bellissimo albero di Natale, il mio primo vero albero viennese. In Italia ho quasi sempre addobbato un albero finto, di plastica. In Austria, a Vienna in particolare, l’albero di Natale è vero. Quello di plastica si trova difficilmente, di solito costa un occhio della testa ed è, in questo caso sì, davvero è Spelacchio. E cosi quest’anno ho comprato l’albero vero. Ed era bellissimo! Ha resistito a tutto, alle palline pesantissime di vetro, agli urti, ai passaggi non sempre delicati dei miei figli, alle lucine led e a due settimane di buio e abbandono. Dopo le vacanze, quando siamo tornati, era ancora lì, bellissimo. Verde e panciuto. E non aveva nemmeno perso gli aghi.

In Austria la tradizione vuole che l’albero di Natale si addobbi il 24 dicembre. E quindi rimane poco in casa, anche se non lo disfano il 6 gennaio. Spesso si disfa a metà gennaio. Ma io, dopo 6 anni, mixo le tradizioni, e quindi lo faccio in genere l’8 dicembre e lo disfo intorno al 10-15 gennaio!

Bacherplatz, Wien

Come ripeto spesso, a Vienna l’organizzazione è sempre impeccabile. E quindi il Comune ha organizzato, come ogni anno, diversi punti di raccolta per gli alberi dismessi. Non pochi, moltissimi. Quasi uno in ogni angolo… E così anche noi abbiamo tolto gli addobbi e accompagnato il nostro ‘Spelacchio’ asburgico, anzi, ‘Spelacchien’ al parco sotto casa. Cosa ne sarà di lui non lo so, credo che tutti gli alberi vengano utilizzati per il legno. Non sono alberi con le radici, sono solo punte e quindi non possono essere ri-piantati.

 

 

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