Ieri il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha annunciato il secondo Lockdown in Austria. Una notizia anticipata da molte testate giornalistiche e che quindi tutti attendevano!
Forse per quello la folla di alcuni giorni fa a Stephanplatz, a Vienna. Tantissime persone hanno affollato le strade del centro, in un normale sabato pomeriggio che sembrava aver dimenticato il pericolo Covid. Per poco…
Se le prima ondata è stata affrontata in Austria, in primavera, in modo repentino, questa seconda, pesante, è stata affrontata – un po’ come in tutta Europa – con calma. Si è cercato – a mio avviso – di tutelare l’economia e di scongiurare un altro pesantissimo stop. Fino a quando i dati di occupazione delle terapie intensiva non sono diventati preoccupanti.
L’Austria è la terza nazione in Europa per numero di posti in TI (21,8 per 100mila abitanti), e al momento ci sono ancora disponibili 653, mentre 251 sono già occupati.
Ci sarà il divieto di uscire (tranne per comprovate esigenze) la sera tra le 20,00 e le 6,00 del mattino.
Da martedì quindi i ristoranti, bar, gastronomie saranno chiusi e potranno effettuare solo il servizio di delivery (fino alle 20,00).
Chiusi teatri, palestre, centri sportivi, piscine per un mese.
Le scuole resteranno aperte, almeno fino alle Unterstufe (la nostra scuola media), mentre Oberstufe ed Università inizieranno le lezioni a distanza. Kurz ha però sottolineato che potrebbero essere presi nuovi provvedimenti.
Negozi, supermercati, parrucchieri e centri per la fisioterapia resteranno aperti, con nuove restrizioni per gli accessi.
Tutto questo fino alle fine del mese di novembre. Anche le visite ad amici e parenti sono sconsigliate, chiedendo di limitare a due gruppi famigliari la condivisione degli spazi.
Continua ovviamento l’uso della mascherina e il distanziamento sociale.
Come ho già detto e scritto, sarà un lungo e difficile autunno…