Quando parlo con gli amici in Italia e racconto qualche nuovo piatto che ho cucinato mi sento spesso chiedere se mi sono trasferita a Vienna, in Austria, o in qualche città in Puglia o in Campania.
Orecchiette con le cime di rapa, scarola con fagioli, pasta e patate sono alcuni dei piatti che ormai sono diventati di casa. Da quando vivo qui. All’estero infatti è semplice che si crei una più o meno numerosa comunità italiana e gli scambi, culturali, sociali e culinari si susseguono. Ho amiche napoletane, pugliesi, siciliane che mi hanno insegnato i loro piatti preferiti e che oggi fanno regolarmente i passatelli o la tenerina!
A volte nascono vere e proprie discussioni su cos’è la braciola (per me è la bistecca di maiale con l’osso, per altri un’involtino di carne), sulla denominazione di friarielli o cime di rapa, su cosa sono i saltinbocca (per me fettine di carne con speck e salvia, per altri una sorta di bocconcino di pasta lievitata) e così via… Meriterebbe un articolo a parte!
Ma una delle pizze che ho scoperto a Vienna è la pizza ‘Friarielli e salsiccia’! La prima volta l’ho mangiata in una pizzeria napoletana che si trovava di fronte all’ufficio e che credo purtroppo non esista più.
Una pizza meravigliosa che si dovrebbe trovare – a mio attuale parere – tra le pizze classiche in ogni locale italiano.
A Vienna ci sono molte pizzerie napoletane ‘vere’ che propongono quindi questa incredibile e goduriosa pizza.
Ma a casa mia, come chi mi segue e chi mi conosce sa, il venerdì è pizza! Fatta in casa! E qualche giorno fa ho trovato in un locale vicino a casa una cassetta di friarielli freschissimi. Ne ho fatto incetta e li ho cucinati in varie versioni. E stasera li ho messi sulla pizza, bianca, con la salsiccia (ferrarese DOC) a pezzetti.
I friarielli li ho semplicemente stufati in padella con olio, aglio, acciuga e peperoncino. Per la pizza ho usato il mio solito impasto di farina e acquahttp://www.lamiavienna.it/2020/10/16/chips-di-zucca-radicchio-e-taleggio/, ma con 1/5 di farina ai cinque cerali al posto della semola.

Il risultato? La pizza in tavola è rimasta giusto il tempo di tagliarla! Una meraviglia!