Mamme di Whatsapp e mele…

Mamme e Whatsapp… incubo ricorrente nelle scuole italiane.

Ma non in Austria. O non a Vienna.

 

Da quando sono qui, ormai 6 anni, ho provato a comprendere e adeguarmi agli usi e costumi, anche social, dei locali. A volte con risultati soddisfacenti. Spesso con un forte senso di frustrazione!

Da emigrata mi mancava, soprattutto nei primi anni, il contatto con le altre mamme. Un caffé al mattino, due chiacchiere davanti scuola… cose assolutamente normali. In Italia.

Non qui. Quante volte lasciavo mio figlio davanti a scuola e aspettavo lá davanti cinque, dieci minuti, elemosinando un contatto con un’altra mamma. Poi, la svolta.

Al terzo anno cambia la rappresentante di classe e lei, forse perché sposata con un italiano, ha l’idea. Geniale.

Per me un miracolo: il gruppo Whatsapp delle mamme! Evvai, avró un contatto, all’inizio epistolare, con altre mamme. Potremo confrontarci, potró chiedere consigli, scherzare sulle maestre… Insomma, finalmente un mondo, anche se virtuale, per ´chiacchierare´con i miei simili.

I primi giorni solo saluti di rito: „Ciao, io sono la mamma di A…“, e cosí via…

Ok, poi si inizia a carburare!

Poi, una gita scatena il putiferio. I bambini vanno in gita per alcuni giorni e la maestra invia alcune foto alla nostra rappresentante. Che prontamente le condivide nel gruppo. Commenti euforici di alcune mamme, e uscita di altre.

Giá! Qualche messaggio di troppo, troppi contatti, troppe foto (!!!), alcune mamme (piú nordiche delle locali a onor di cronaca) non hanno retto e sono uscite dal gruppo…

É stato l’inizio della fine… Da quel momento, al di lá degli sporadici tentativi della nostra rappresentante di classe, che non si dava per vinta, i messaggi si sono ridotti piú o meno a questo: “Daccordo per la frutta a merenda? Si, no, forse, solo se sono mele austriache e biologiche…”.

E io, un po´ limitata per la scarsa conoscenza del tedesco che non mi dá la possibilitá di interagire come vorrei o come farei in italiano, resto lí, a fantasticare sulle litigate nei gruppi delle mie amiche. Alle discussioni sui pidocchi, sui metodi poco ortodossi della maestra di inglese, o di religione, alla bidella che ha sempre la faccia arrabbiata…. Quisquiglie! Che peró mi mancano. Accidenti se mancano…

Poi un giorno arriva un messaggio: viene dal gruppo della classe… Una speranza…

“Mio figlio ha perso l’astuccio nero, potete controllare negli zaini dei vostri figli?”. Puó essere un’inizio.

Qualcuno potrebbe indispettirsi e chiedere, scatendando finalmente una discussione: “Come ti permetti di insinuare che mio figlio sia un ladro?”. O cose del genere…

E invece no: “Ok controllo”, “No, sono sicura, controllo meticolosamente lo zaino ogni sacrosanta sera”, “Solo se sono mele austriache e biologiche!”.

 

 

Commenti

  1. sara

    Carissima Paola,
    io fossi in te mi godrei un po’ di pace,nelle mie chat le mamme fanno le foto delle camerette dei bimbi e le vendono al miglior genitore offerente…bello il blog,ora so orientarmi meglio per il tuo regalo di Natale
    un bacio Sara

    1. Autore
      del Post
      wp_7601169

      Ciao bella!
      Grazie per aver dato un’occhiata al blog. E grazie per avermi dato un feedback!
      Continua a seguirmi, sei la prima…
      Ci vediamo presto tesoro

      Baci a tutti
      Paola

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